- Quali funzioni svolgono le parole (i sintagmi) nella frase in cui vengono usate?
- Quali rapporti ci sono tra le parole all'interno di una frase?
Fare l'analisi logica significa rispondere a queste domande.
Il SOGGETTO
In una frase attiva, il soggetto è colui che
compie l'azione. Es.: Carlo mangia la pasta.
Nella frase passiva, il soggetto subisce l'azione
compiuta da altri. Es.: Carlo è stato
ringraziato dal padre.
Nella frase con predicato nominale, il soggetto
è colui di cui si parla. Es.: Carlo è molto
alto.
IL
PREDICATO VERBALE
E' un sintagma formato
di soli verbi (mangio, eravamo partiti, erano stati visti, potevo vedere...).
Indica un'azione fatta o subita dal soggetto ( Io corro, Lui è
stato premiato...), un evento (La strada è franata...),
una condizione (La penna sta sul banco...).
IL
PREDICATO NOMINALE
E' formato dal verbo
essere, più un aggettivo o un nome: Mio figlio è alto ...
Quel tuo amico è una sagoma...
Il nome o l'aggettivo
indicano il modo di essere del soggetto. La parte verbale si chiama copula,
quella nominale si chiama nome del predicato.
L'ATTRIBUTO
E' un aggettivo (o un
participio usato come aggettivo) che attribuisce una qualità al nome al quale
si riferisce.
Ho acquistato una bella
casetta: bella è un attributo che si riferisce a casetta.
L'APPOSIZIONE
E' un nome che
attribuisce una qualità ad un altro nome: Carla, una ragazza di 20
anni, è scomparsa... ragazza è un nome che si riferisce a una altro
nome, Carla. Qualche volta, davanti all'apposizione ci sono locuzioni come in
qualità di..., come...
I
COMPLEMENTI:
Completano le
informazioni fornite dalla frase.
Si distinguono i
complementi diretti, quelli indiretti e quelli avverbiali.
Complementi diretti:
sono legati agli altri sintagmi direttamente, cioè senza preposizioni. I
complementi diretti sono 3:
- complemento oggetto
- complemento predicativo dell'oggetto
- complemento predicativo del soggetto
Complementi
indiretti: sono uniti al sintagma con una preposizione, una locuzione
prepositiva o un avverbio usato come preposizione.
Complementi
avverbiali: fanno parte dei complementi indiretti anche se non hanno una
preposizione davanti. Sono sempre formati da avverbi o locuzioni avverbiali.
La pagina che segue è stata tratta dall'opera di Luigi De
Bellis e Antonio Margherini (questo è l'indirizzo del loro sito: http://spazioinwind.libero.it/grammatica/grammatica/complementi.htm
)
-
Il complemento
oggetto indica la persona, l'animale o la cosa su cui cade
direttamente l'azione compiuta dal soggetto. Esso è retto sempre da un
verbo transitivo attivo e diventa soggetto se si trasforma la frase al
passivo ("Mario mangia la mela"; al passivo:
"La mela è mangiata da Mario").
Risponde alle domande: chi? che cosa? - Il complemento
di specificazione è un sostantivo, preceduto dalla
preposizione "di", che specifica un nome precedente
("La casa di Mario" - "Il libro di
storia").
Risponde alle domande: di chi? di che cosa? - Il complemento partitivo indica il tutto da cui si prende una parte ("Molti di noi vennero alle mani" - "Furono scelti tre fra gli alunni" ).
- Il complemento
di termine indica la persona, l'animale o la cosa su cui ha
termine l'effetto dell'azione ("Ho dato un libro a Mario").
Risponde alle domande: a chi? a che cosa? - Il complemento di vantaggio o svantaggio indica la persona o l' animale a vantaggio o a svantaggio dei quali si compie l'azione ("I genitori lavorano per i figli" ).
- Il complemento di vocazione (o vocativo) indica la persona, l'animale o la cosa personificata a cui ci si rivolge nel discorso diretto ("O Dio, abbi pietà di noi" - "Vittorio, quanto rompi!" - "Fido, porta le pantofole al padrone!" - "Quanto male fai a volte tu, o signora Verità!" ).
- Il complemento di esclamazione (o esclamativo) esprime uno stato d'animo (di gioia, di dolore, di stupore, ecc.) ed è costituito da una interiezione ("Ahi!" - "Ahimè!") o da un'intera espressione avulsa dal contesto logico della proposizione ("Che figura hai fatto!") o da entrambe le cose ("Ahimè, che figura hai fatto!" ).
- Il complemento di denominazione indica il nome proprio (per lo più geografico) di un nome comune precedentemente espresso. A volte è legato al nome comune dalla preposizione "di" ("L'isola di Sicilia anticamente si chiamava Trinacria" - "Il fiume Po è il più lungo dei fiumi italiani").
- Il complemento
predicativo è dato da un sostantivo che serve a completare e
definire il significato del predicato ("I Romani elessero Cicerone
console" - "Cicerone fu eletto console dai
Romani").
Come si può facilmente osservare, senza il sostantivo console le due frasi non avrebbero un senso compiuto.
Il sostantivo console nella frase attiva si chiama complemento predicativo dell'oggetto perché riferito al complemento oggetto "Cicerone"; nella frase passiva si chiama complemento predicativo del soggetto perché riferito al soggetto "Cicerone". - Il complemento
di modo o maniera indica il modo in cui si compie l'azione
("Sto mangiando questa pizza con gran gusto" -
"Vado sempre volentieri a teatro").
Risponde alla domanda: in che modo? - Il complemento di qualità esprime una qualità che si attribuisce ad un elemento della proposizione senza alcun legame verbale ("Cesare fu un condottiero di grande coraggio" "Cassius Clay è un pugile dalla corporatura gigantesca").
- Il complemento
di compagnia indica la persona o l'animale insieme con i quali
si compie l'azione ("Vado a scuola con Lucia" -
"Vado a spasso con il cane").
Risponde alla domanda: con chi? - Il complemento di unione indica la cosa insieme con la quale si compie l'azione, perciò da non confondere con il complemento di mezzo che indica la cosa di cui ci serviamo per compiere l'azione ("Vado a scuola con i libri" - "Vado in campagna con l'abito vecchio").
- Il complemento di esclusione indica la persona, l'animale o la cosa che si esclude dall'azione espressa dal predicato. E' formato da un sostantivo preceduto da "eccetto", "tranne", "senza" e simili ("Tutti parteciparono al cenone di Capodanno tranne i coniugi De Rosa"). Risponde alle domande: eccetto chi? tranne chi?
- Il complemento
di sostituzione indica la persona, l'animale o la cosa che è
sostituita nell'azione da altri. E' retto dalla preposizione "per"
o dalle locuzioni prepositive "invece di", "al
posto di" e simili ("Ne ricavai datteri per fichi"
- "Con la pizza preferisco la birra al posto del vino").
Risponde alle domande: invece di chi? al posto di che cosa? - Il complemento
di allontanamento o separazione indica la persona, l'animale o
la cosa da cui avviene una liberazione, una separazione ("Finalmente
ci siamo liberati da tutti quei curiosi" - "I
monti Urali separano l'Europa dall'Asia" - "Me ne
andrò lontano da casa").
Risponde alle domande: separato da chi? lontano da che cosa? - Il complemento
di fine o scopo indica il fine per cui si compie l'azione
("Lottiamo per la pace" - "Lottiamo per
l'affermazione dei diritti civili" ).
Risponde alla domanda: per quale scopo? - Il complemento
di mezzo indica la persona, l'animale o la cosa per mezzo della
quale si compie l'azione ("Ho mandato una lettera a Mario per
mezzo di Antonio" - "In Calabria arano i campi ancora
con i buoi" - "Vado a scuola col motorino").
Risponde alle domande: per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? - Il complemento
di causa indica la persona, l'animale o la cosa a causa della
quale si compie o non si compie l'azione ("Per amore di Dio
sopporto i fessi" - "A causa della pioggia non
esco").
Risponde alle domande: per causa di chi? a causa di che cosa? - Il complemento
d'agente indica la persona o l'animale da cui è compiuta
l'azione in una frase passiva ("Fui percosso dal compagno";
"Fui morsicato dal cane").
Risponde alla domanda: da chi? - Il complemento
di causa efficiente indica la cosa che produce un'azione in una
frase passiva ("Fui colpito da un sasso").
Risponde alla domanda: da che cosa? - Il complemento
di tempo determinato indica il tempo o la circostanza in cui si
compie l'azione ("Lunedì" - "Alle ore 07:00"
- "A gennaio" - "In primavera" - "Nel
1961 " - "In guerra" - "In pace")
Risponde alle domande: quando? in quale circostanza? in quale occasione? - Il complemento
di tempo continuato indica la durata dell'azione ("Per
tre giorni" - "Per cinque anni" ).
Risponde alla domanda: per quanto tempo? - Il complemento
di stato in luogo indica il luogo reale o figurato in cui
avviene l'azione ("Vivo in campagna" - "La sera
resto in casa" - "Annibale fu sconfitto presso Zama"
- "In chiesa si prega, non si ciarla").
Risponde alle domande: dove? in quale luogo? - Il complemento
di moto a luogo indica il luogo reale o figurato dove si va o
verso cui ci si dirige ("Vado a casa" - "Vado
a Roma"; "Vado da Mario").
Risponde alle domande: dove? verso dove? - Il complemento
di moto da luogo indica il luogo reale o figurato da dove si
viene ("Vengo da Roma").
Risponde alla domanda: da dove? - Il complemento
di moto per luogo indica il luogo reale o figurato che si
attraversa per recarsi da un posto ad un altro ("Vado al Viale
Atlantici attraverso i giardini pubblici" ).
Risponde alle domande: per dove? per quale luogo? - Il complemento
di moto entro luogo circoscritto indica il luogo reale o
figurato entro il quale si svolge un'azione di movimento ("Passeggio
per i giardini pubblici" ).
N.B.: I complementi di luogo spesso sono "figurati" : "Vado da Mario", "Vengo da una furiosa battaglia". - Il complemento di origine indica l'origine, la discendenza, la provenienza di una persona o di un animale o di una cosa ("Mercurio nacque da Giove e Maia" ).
- Il complemento
di argomento indica la persona, l'animale o la cosa intorno a
cui si discute, indica cioè l'argomento di cui si parla o si scrive
("Ho svolto un tema sull'energia nucleare").
Risponde alla domanda: intorno a quale argomento? - Il complemento
di materia indica la materia di cui è formato un og getto
("Ho comprato un anello d'oro").
Risponde alla domanda: di che materia? - Il complemento
di limitazione è rappresentato da un sostantivo che serve a
limitare il concetto espresso dal predicato ("lo sono istruito da
Antonio in grammatica latina" - "Giuseppe era
cieco di un occhio").
Risponde alla domanda: limitatamente a che cosa? - Il complemento di stima indica il grado, la misura della stima che si attribuisce ad una persona o ad un avvenimento ("Stimo moltissimo quelli che lottano contro la droga").
- Il complemento di prezzo indica il prezzo concordato per una vendita, per un nolo, per un affitto ("Ho comprato la casa per 220.000.000 di lire" - "Ho affittato la casa per 1.200.000 lire al mese").
- Il complemento di colpa indica la colpa, il delitto di cui uno è accusato ("Fu accusato di furto" ).
- Il complemento
di pena indica la pena a cui uno è condannato (" Fu
condannato all'esilio" - "Fu condannato a morte" - " Fu condannato ad una multa"). - Il complemento di età indica: a) l'età di una persona; b) l'età in cui una persona ha fatto qualcosa ("Mario ha dieci anni"; "Antonio, all'età di dieci anni, vinse la sua prima gara di nuoto").
- Il complemento di distanza indica la distanza fra due luoghi ("Benevento dista da Napoli 70 Km.").
- Il complemento di estensione indica la lunghezza, la larghezza, l'altezza e la profondità di una cosa ("Il ponte era lungo 300 metri" "La torre era alta 30 metri").
- Il complemento di abbondanza indica la cosa di cui si abbonda, che si ha in abbondanza ("Berlusconi è carico di soldi" - "Il bicchiere è pieno di vino").
- Il complemento di privazione indica la cosa di cui si è privi ("Sono privo di denaro").
- Il complemento di paragone indica il secondo termine di paragone dopo un comparativo ("Maria è più bella di Giovanna" - "Giovanna è meno bella di Maria" - "Quel cane è tanto veloce quanto il mio cavallo").